E se i balneari si pagassero l’infrazione europea?

Considerato che l'apertura della procedura d'infrazione è sempre utilizzata da tutti come spauracchio per additare l'opinione pubblica, ultimo esempio il Senatore Croatti nel suo comunicato odierno, abbiamo provato a fare i conti della serva: La Corte dei Conti ha calcolato che dal 2012 al 2020, l'Italia ha pagato 752 milioni di multe all'Unione Europea per le condanne conseguenti ad alcune delle procedure di infrazione che gravano sul nostro paese, fonte Espresso RepubblicaPer le 85 infrazioni aperte, tra cui NON E' PRESENTE QUELLA PER LE CONCESSIONI BALNEARI, nel 2020 il TOTALE pagato dall'Italia ammonta a poco più di 67 milioni di euro.Quindi se si prende l'ammontare TOTALE pagato dallo Stato PER TUTTE LE PROCEDURE DEL 2020 e si divide la cifra per 30.000 concessioni (ma sicuramente il numero di concessioni è superiore) sarebbe sufficiente un esborso di circa 2.200 euro a concessionario per PAGARE IL COSTO TOTALE DI TUTTE LE PROCEDURE APERTE.Calcolando l'importo di 752 mln di euro dal 2012 al 2020 pagato dall'Italia per TUTTE LE INFRAZIONI APERTE, si arriverebbe invece ad una cifra di circa 2.700 euro a carico di ogni concessionario.Presumiamo pertanto che calcolando la SOLA infrazione che eventualmente fosse aperta per la mancata messa a gara delle concessioni il costo totale per ogni concessionario sarebbe ancora più basso.I balneari quindi potrebbero pagarsi l'infrazione, eventualmente rivalutando annualmente l'importo dovuto e vivere finalmente in pace.

Marco Croatti, M5S: “Balneari, la Meloni regala al Paese procedura infrazione Unione europea”

“Ormai è chiaro a tutti: la proroga di un anno delle concessioni demaniali, inserita nel Milleproroghe per calcolati scopi di consenso, ci porta dritti allo scontro con l’Unione Europea. Giorgia Meloni si sta prendendo la responsabilità di regalare al paese una salatissima procedura d’infrazione di Bruxelles, vanificando quindi il risultato raggiunto lo scorso giugno con il Ddl Concorrenza. Votato, per altro, anche da Lega e Forza Italia, che ora gioiscono per essersi fatte ancora beffe degli imprenditori del settore. Lo ribadiamo: le spiagge sono un bene che appartiene a tutti gli italiani, e non solo agli attuali concessionari. Quindi un nuovo sistema di gare pubbliche è non solo ineluttabile, ma è anche l’unico viatico per riformare un settore impantanato tra mille criticità, che lascia imperversare pochi furbi a scapito di tanti che lavorano virtuosamente con dedizione. I sovranisti dello sdraio sono convinti di risolvere la questione solo guadagnando tempo, infilando la testa sotto la sabbia, ma il destino del comparto è chiaro. Quello che per i Gasparri di turno è un favore agli imprenditori, è al contrario un danno agli stessi, ai loro dipendenti e anche agli utenti. Tutto questo non fa che fiaccare l’offerta turistica e bloccare un settore che questa maggioranza vuole elevare a corporazione. Gli investimenti rimarranno ancora fermi mentre all’orizzonte si profilano piogge di ricorsi e multe eurounitarie; comprensibili le preoccupazioni di amministratori locali e di tanti operatori balneari che hanno compreso come questo governo stia portando il comparto sull’orlo del baratro con un approccio approssimativo, raffazzonato e dunque pericoloso”.