Balneari: Legacoop Romagna, su salvataggi concertare tempi

Sul fronte del servizio di salvamento e, in particolare, riguardo ai tempi del servizio occorre concertare e decidere a livello regionale così da non creare diversità di condizioni di mercato sul territorio. Ne è convinta la Legacoop Romagna, alla luce della richiesta dei bagnini di salvataggio della provincia di Rimini di estendere lil servizio di salvamento dal 1 maggio al 30 settembre. "L'assessore al Turismo della Regione Emilia-Romagna, Andrea Corsini - osserva in una nota il presidente di Legacoop Romagna, Paolo Lucchi - persegue da tempo un importante lavoro per qualificare e potenziare il turismo balneare, valorizzando sempre più le aree vaste. Occorre, quindi, continuare a lavorare per irrobustire l'identità della nostra costa a livello regionale, evitando scelte che portino disparità di condizioni e di mercato, in questo settore".A giudizio della Legacoop Romagna "la promozione del turismo deve risultare da un lavoro comune con le associazioni economiche e sociali, evitando scelte di parte, fatte senza analisi approfondite, che rischino di pesare solo su qualche categoria senza apportare benefici alla comunità."Negli anni - conclude il responsabile cooperative balneari di Legacoop Emilia-Romagna, Stefano Patrizi - la Regione Emilia-Romagna ha dimostrato di saper ascoltare e interpretare le proposte delle cooperative e delle categorie, siamo fiduciosi che anche questa volta lo sarà, in vista della riunione nei prossimi giorni del Comitato consultivo sull'Ordinanza balneare".

Balneari, Assobalneari: D’accordo con collega Alessia Berlusconi, direttiva non toglie lavoro”

Il presidente Licordari, le aziende ed il lavoro sono da tutelare da parte di chi ha il potere politico che fa le leggi e non da quello giudiziario "Concordo con la collega Alessia, che, oltre ad essere nostra associata, è una di quelle imprenditrici che conosce le difficoltà del fare impresa oggi nel nostro settore. Le sue affermazioni circa la direttiva si rispecchiano perfettamente in quello che Assobalneari Italia sta dicendo inascoltata da anni: non ci sono i presupposti per la sua applicazione alle concessioni di beni italiane". Lo dice all'Adnkronos/Labitalia Fabrizio Licordari, presidente di Assobalneari Italia Confindustria. "Tra l’altro - sottolinea - parliamo di una direttiva che ha principi di natura generale assolutamente condivisibili perché si pone l’obiettivo di creare ricchezza e posti di lavoro ma non, come invece nel nostro caso, di far perdere proprio il lavoro a coloro che hanno creato una impresa per sostituirli con altri a cui oggi farebbe gola metterci le mani sopra"."Nella Direttiva - fa notare il presiente Licordari - non c’è scritto questo, anche se qualcuno da Bruxelles sta insistendo proprio in questa direzione. Ciò è davvero una manipolazione delle regole e un assurdo in relazione ai più elementari principi economici. Sappiamo che il 20 aprile ci sarà la sentenza della Corte di Giustizia europea, ma ritengo che le aziende e il lavoro siano da tutelare da parte di chi ha il potere politico che fa le leggi e non da quello giudiziario (Dks/Adnkronos)