Tar del Lazio sospende i bandi erogati dal Comune di Roma

Marco Maurelli, Federbalneari Italia: “Sospensiva già annunciata”

Con ordinanza del 13 marzo 2025 il Tar del Lazio ha sospeso i Bandi di Roma Capitale per l’affidamento della concessione demaniali marittime.  La motivazione lascia poco spazio all’immaginazione in merito a quella che potrà essere la sentenza finale.

In particolare, entrando nel merito della vicenda, specifica il Tribunale Amministrativo, l’Amministrazione Capitolina non ha rispettato la legge 5 agosto 2022, n. 118, come sostituito dall’art. 1 d.l. 16 settembre 2024, n. 131 (conv. con modif. dalla l. 14 novembre 2024, n. 166), posto che il legislatore ha innovativamente stabilito che i titolari delle concessioni demaniali marittime con finalità turistico-ricreative siano selezionati attraverso un modulo procedimentale verosimilmente connotato (co. 13) in termini di specialità, esclusività e immediata applicazione.

“Già in passato avevamo espresso delle perplessità in merito a come l’Amministrazione Capitolina stava affrontando la questione relativa ai Bandi di gara per l’affidamento della concessione demaniali marittime. – afferma Marco Maurelli Presidente di Federbalneari Italia – L’ordinanza del TAR del Lazio non fa che assecondare la linea di opposizione dei nostri associati in attesa della trattazione del merito prevista nell’udienza del 14 ottobre 2025. In questa fase, con le imprese del litorale romano fortemente impegnate nella complessa preparazione della stagione estiva, è fondamentale garantire continuità al turismo e affrontare con la giusta attenzione il grande tema del Giubileo del Mare di Roma. Serve stabilità e chiarezza normativa in ogni aspetto, per questo chiediamo il ritiro immediato dei bandi di altri lotti concessori emessi con gli stessi errori formali.”

“Roma Capitale non ha rispettato i suddetti principi di immediata applicazione sia sotto il profilo della durata dell’affidamento, prevedendo un anno anziché 5, sia sotto il profilo economico, prevedendo un importo aggiuntivo rispetto al canone attraverso l’imposizione di royalty, quando, invece, i canoni sono prefissati dalla legge. La durata della concessione in rapporto agli investimenti, infatti, non può essere derogata neppure da casi eccezionali come l’approvazione del PUA” ha dichiarato l’Avvocato Vincenzo Cellamare dello Studio Zunarelli.

Sospesa la “gara-ponte” per le concessioni balneari di Roma Capitale

Il TAR del Lazio ha accolto la richiesta cautelare della società SG Mare s.r.l.s., sospendendo gli atti con cui Roma Capitale aveva indetto una procedura per l’assegnazione di 31 concessioni demaniali marittime per finalità turistiche e ricreative.

Motivazioni della sospensione

Il tribunale ha ritenuto che la procedura, soprannominata “gara-ponte”, non rispetti il nuovo quadro normativo introdotto dalla legge n. 118/2022, così come modificata nel 2024. In particolare:

  • La durata delle concessioni (un anno rinnovabile fino a un massimo di tre) è inferiore alla soglia minima di cinque anni stabilita dalla normativa.
  • È stata introdotta una “royalty” aggiuntiva sul fatturato, non prevista dalla legge nazionale.
  • L’intera procedura appare disancorata dai criteri di trasparenza, parità di trattamento e libertà di stabilimento richiesti dall’UE e dalla normativa italiana.

Conseguenze della decisione

La sospensione degli atti impugnati blocca temporaneamente l’assegnazione delle concessioni, con il TAR che ha fissato l’udienza di merito per il 14 ottobre 2025. Nel frattempo, resta da capire se Roma Capitale modificherà il bando per conformarlo ai nuovi requisiti legislativi.

Edoardo Moscara, presidente provinciale di Roma di Sib Confcommercio, tra gli imprenditori che hanno presentato il ricorso, ha dichiarato: “Viviamo in una condizione di precarietà da anni, con continue proroghe, e come balneari non possiamo più andare avanti così. Siamo favorevoli ai bandi e li vogliamo, ma desideriamo che vengano realizzati come previsto dalla legge – con una durata da 5 a 20 anni – accompagnati da un piano economico solido, che garantisca un utilizzo migliore delle spiagge sia per gli utenti che per i concessionari stessi”.