Balneari, Invernizzi (FdI) ferma il blitz della sinistra: “Difendiamo le imprese, no a scorciatoie ideologiche”

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In Consiglio regionale tentativo del centrosinistra di anticipare il termine di sospensione del divieto sulle concessioni demaniali marittime.

Nel corso dell’esame del DDL 76/2025 – “Disposizioni di carattere fiscale e altre disposizioni di adeguamento normativo” – il gruppo consiliare di centrosinistra ha presentato un emendamento a firma Jan Casella e Selena Candia per anticipare il termine di sospensione dell’efficacia del divieto relativo alle concessioni demaniali marittime, previsto dall’articolo 11-bis, comma 3, lettera a) della legge regionale 28 aprile 1999, n. 13.

L’obiettivo dichiarato della proposta era quello di “garantire un più tempestivo ripristino dell’equilibrio tra concessioni e fruibilità pubblica del demanio marittimo, in coerenza con i principi di concorrenza e tutela dell’uso collettivo del bene pubblico”. In concreto, l’emendamento avrebbe potuto portare a un’accelerazione nella cessazione delle attuali concessioni, riaprendo la strada a gare pubbliche già a partire dal 2025, sostituendo le parole “30 settembre 2027” con “30 settembre 2025”.

Decisiva l’opposizione del consigliere regionale Rocco Invernizzi (Fratelli d’Italia), che ha definito l’emendamento un attacco politico al comparto balneare:
«Il centrosinistra ha tentato un blitz per mettere in discussione le concessioni prima ancora che a livello nazionale ed europeo si sia raggiunta una soluzione condivisa. Hanno camuffato da norma tecnica quella che in realtà era una mossa ideologica per colpire gli operatori del turismo costiero».

Invernizzi ha rimarcato come la materia sia estremamente delicata e vada gestita con equilibrio:
«Non possiamo accettare fughe in avanti che danneggiano le imprese e creano confusione normativa. Il nostro impegno è proteggere un comparto strategico per il territorio, garantendo certezze alle famiglie che vivono di lavoro stagionale e turismo».

La proposta non comportava costi per il bilancio regionale, ma secondo Fratelli d’Italia avrebbe avuto un impatto giuridico e operativo significativo, incidendo sulla pianificazione di centinaia di attività balneari.

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