Balneari, Campomenosi (Lega), bene proposta Centinaio, serve riforma complessiva per tutelare settore

 

Bruxelles, 9 feb – “Anziché seguire i deliri ideologici di forze politiche che vorrebbero bandi di gara indiscriminati e zero innovazione nel settore delle concessioni balneari, si riparta dalla proposta lanciata oggi dal sottosegretario Centinaio e ideata dall’avvocato Cristina Pozzi, che chiede di portare avanti in modo ampio e organico una riforma dell’intero demanio marittimo, modificando la normativa contenuta nel Codice della Navigazione, ormai desueto. Solo in questo modo si può ottenere una riforma seria che, grazie alla sua portata generale, potrà tutelare le specificità dei nostri comparti, come quello delle concessioni demaniali a uso turistico-ricreativo, e non essere invece un capestro per le piccole e medie imprese che fino ad oggi hanno fatto la fortuna e la ricchezza dei nostri litorali. Se c’è davvero la volontà di applicare principi equi e non punitivi in materia di concorrenza, le altre forze politiche non avranno difficoltà a lavorare insieme a noi su questa nuova proposta. Chi vuole invece fare un favore a multinazionali e speculatori deve rassegnarsi: la Lega non arretra nella sua battaglia a difesa delle imprese, dei lavoratori e delle famiglie che fanno parte del settore balneare”.

Balneari, Ripamonti (Lega): “Lavoriamo a riforma demanio marittimo, è risposta a crisi”

Così il senatore della Lega e vicepresidente della commissione Industria a Palazzo Madama

“Dare al comparto balneare la forza strategica di una visione globale che non si limiti all’ esclusivo aspetto delle concessioni, ma che abbia la forza di ammodernare e ristrutturare l’intero demanio marittimo”. Così il senatore della Lega Paolo Ripamonti, vicepresidente della commissione Industria a Palazzo Madama.

“Questa – spiega – è la proposta che la Lega, grazie alla disponibilità ed all’impegno del sottosegretario Gian Marco Centinaio e dell’avvocato Cristina Pozzi, andrà definendo nelle prossime settimane e che consentirà un nuovo e non più ridotto approccio alle difficoltà che ancora impediscono una reale autonomia di impresa di un settore capace di recitare un ruolo fondamentale nello sviluppo internazionale del nostro Paese. Ripensare dunque ad una nuova mappatura del demanio marittimo, così da fornire soluzioni adeguate a chi chiede verifiche continue e che possa smascherare quegli interessi corporativi che mirano a fiaccare e a depotenziare una eccellenza italiana”.

“Servirà il contributo di istituzioni, categorie del settore ed enti locali perché ognuno possa individuare un perimetro di manovra così da giungere ad una sovrapposizione con le richieste dell’Unione Europea e consentire uno sviluppo equilibrato ed armonico di tante realtà imprenditoriali, preziose risorse del nostro Paese”, conclude Ripamonti.