Francia, concessioni idro rinnovate fino al 2041 nonostante la procedura d’infrazione Ue.

Niente liberalizzazione delle concessioni idroelettriche per Compagnie Nationale du Rhône (Cnr), la società controllata da Engie (49,97%), Caisse des dépôts (33,2%) e alcuni enti locali (16,83%) che manterrà fino al 2041 l’esclusiva su una superficie di 30.000 ettari su 550 km del fiume Rodano.

Il Senato francese ha infatti dato il via libera definitivo alla legge di rinnovo della concessione, che sarebbe altrimenti scaduta alla fine dell’anno prossimo, e “messo Cnr al riparo dal contenzioso europeo almeno per qualche altro anno”, ha sottolineato il senatore Loïc Hervé con riferimento alla procedura d’infrazione avviata da Bruxelles nel 2018 per la mancata liberalizzazione del settore idroelettrico francese (QE 8/2/18).

Mentre l’Italia ha risposto alla medesima messa in mora comunitaria con la regionalizzazione delle concessioni, Parigi ha invece optato per il mantenimento dello status quo, seppure con alcune modifiche che rafforzano la missione di servizio pubblico di Cnr e ne allargano il campo di azione ad altri settori della transizione energetica, in primis idrogeno e fotovoltaico innovativo.

“Senza un intervento la concessione sarebbe stata assoggettata al regime transitorio, che interessa già 39 concessioni idroelettriche su 400”, ha aggiunto Hervé, mentre la senatrice Florence Blatrix Contat ha sottolineato che “adesso si tratta di lavorare affinché accada lo stesso per le altre concessioni idroelettriche e per Edf, il principale operatore pubblico del settore”.

Una nota di Cnr precisa che con un investimento di 165 milioni di euro nei prossimi 5 anni sarà aumentata la potenza della centrale idro di Montélimar, realizzati 6 nuovi impianti mini-idro e studiata una nuova installazione nella zona di Saint-Romain-de Jalionas.

Creata nel 1933, Cnr è responsabile della gestione del Rodano, sia per quanto riguarda la produzione idroelettrica che la navigazione fluviale e l’irrigazione agricola. Con circa 1.400 dipendenti, la società dispone al momento di 49 centrali idroelettriche, 57 parchi eolici e 46 impianti solari per un totale di 4.000 MW, che nel 2020 hanno prodotto 15,4 TWh.

SPIAGGE: VICKY RATTO (ITALIA BALNEARE), “PRONTI AD UNA PROTESTA COORDINATA A LIVELLO NAZIONALE, DA TUTTI I PALAZZI DELLE REGIONI ITALIANE A ROMA”

 

I balneari sono pronti a coordinare una grande manifestazione che coinvolga le varie regioni, con l’obiettivo di riunire l’intera categoria in una manifestazione finale a Roma, davanti al Senato della Repubblica, dove si sta svolgendo l’analisi del DDL Concorrenza.È quanto è emerso da un confronto tra i balneari di tutto il territorio nazionale, in seguito all’approvazione dell’emendamento al disegno di legge concorrenza, relativo alle modalità di affidamento delle concessioni demaniali. Il testo prevede che le concessioni in essere continuino ad avere efficacia fino al 31 dicembre 2023.

“Constatiamo con profondo rammarico che non è stata data alcuna importanza alle proposte avanzate dalla Associazioni di categoria al tavolo tecnico interministeriale; in quella sede abbiamo presentato numerosi scritti di carattere tecnico-giuridico, ma nulla è stato recepito. L’emendamento al disegno di legge concorrenza, approvato in questi giorni, si presenta estremamente contraddittorio: da un lato si sostiene di voler tutelare le piccole imprese a carattere familiare (sebbene non si comprenda nemmeno come), dall’altro viene prevista una durata della concessione per garantire l’ammortamento e l’equa remunerazione degli investimenti realizzati in corso di durata della concessione per accrescere il valore commerciale dell’attività imprenditoriale esercitata. Sostanzialmente si tutelano le multinazionali che potranno investire cifre considerevoli e conseguentemente godere di una lunga durata dei titoli concessori, a totale discapito delle piccole imprese familiari. Analogamente non viene data rilevanza alcuna alla ricognizione delle concessioni demaniali esistenti al fine di valutare la sussistenza di una eventuale scarsità della risorsa che, lo ricordiamo e lo ribadiamo, rappresenta un presupposto imprescindibile per l’eventuale applicazione della Direttiva Servizi.

Non viene data rilevanza alcuna al legittimo affidamento di tutti quei concessionari che hanno conseguito un titolo concessorio nel momento in cui la normativa nazionale garantiva la continua validità della concessione demaniale e, conseguentemente, hanno operato scelte anche di vita in ragione della certezza di poter svolgere il loro lavoro. Con un testo normativo di questo tenore possiamo con certezza mettere la parola fine sul futuro delle attuali 30.000 imprese balneari e relativo indotto. Questo non lo possiamo accettare. Le disposizioni gettano nello sconforto un’intera categoria e migliaia di famiglie”.

“Sono queste pertanto le motivazioni che ci spingono a organizzare manifestazioni davanti a tutte le sedi regionali, fino ad arrivare a Roma, davanti al Senato della Repubblica, dove si sta analizzando il DDL Concorrenza o davanti altri palazzi del potere, con una grande manifestazione finale. I balneari sono storia, Made in Italy, economia, imprese, lavoratori. Non possono essere salutati attraverso un emendamento che “liquida” il problema facendo del mero populismo anziché organizzare in modo serio una componente fondamentale del tessuto socio-economico del Paese” – E’ quanto ha dichiarato la Presidente dell’Associazione Italia Balneare, Vicky Ratto.