Soluzioni per le concessioni balneari, online il volume di ricerche Unimc

Con la pubblicazione del volume collettaneo “Coste e diritti. Alla ricerca di soluzioni per le concessioni balneari”, il Centro di Studi Costituzionali dell’Università di Macerata conclude il progetto “Coste”, coordinato dalla professoressa Angela Cossiri, al quale hanno partecipato studiosi provenienti da enti di ricerca italiani e stranieri, legali e rappresentanti delle istituzioni.

Il testo, edito da Eum e liberamente accessibile online (open access), affronta la questione delle concessioni demaniali a uso turistico-ricreativo, da cui sono scaturiti conflitti ancora irrisolti che hanno coinvolto Stato, Unione europea, Regioni, Enti locali e imprese balneari. La ricerca ambisce a tenere in dialogo diverse prospettive giuridiche per cogliere le molte sfaccettature dell’intricata vicenda. Obiettivo del lavoro è fornire ai decision-maker e agli operatori giuridici una cornice ricostruttiva scientificamente validata e proposte concrete per contemperare i molteplici interessi pubblici e privati implicati. Il testo esce in pubblicazione in seguito alle pronunce dell’Adunanza plenaria del Consiglio di Stato di novembre 2021, che hanno riconsegnato un settore strategico per l’economia nazionale e fondamentale in ambito locale a un minimo di certezza giuridica, dopo anni di caos normativo e giurisprudenziale. Il Governo ha presentato ora una proposta per una legge di delega, attualmente in discussione al Senato, nell’ambito dei lavori sul d.d.l. concorrenza 2021. Si auspica una riforma che, attraverso un uso consapevole e responsabile della discrezionalità politica, sappia trovare un punto di bilanciamento appropriato, restituendo il patrimonio costiero del Paese a prospettive di sviluppo sociale, economico e ambientale sostenibile.

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Concessioni balneari, Di Maio (IV): “Più valore investimenti”

 

Dare il giusto valore al lavoro svolto in questi anni dai balneari. Questo il senso degli emendamento presentati al Senato dal parlamentare romagnolo di Italia Viva Marco Di Maio.

“Siamo favorevoli alla concorrenza, al rispetto delle norme europee e delle sentenze emanate dagli organi giurisdizionali del nostro Paese – afferma Di Maio -, ma siamo anche per la tutela del lavoro, degli investimenti fatti e della qualità del servizio offerto. Per questo riteniamo insufficiente il provvedimento del Governo sui balneari nella parte che tratta gli indennizzi economici da riconoscere ai concessionari attuali che dovessero perdere la propria concessione”.

Attualmente il Governo inserisce, tra i criteri cui dovranno essere improntati i decreti legislativi volti al riordino e alla semplificazione della disciplina in materia di concessioni demaniali, la definizione di criteri uniformi per la quantificazione dell’indennizzo da riconoscere al concessionario uscente, posto a carico del concessionario subentrante, in ragione del mancato ammortamento degli investimenti realizzati nel corso del rapporto concessorio e autorizzati dall’ente concedente e della perdita dell’avviamento connesso ad attività commerciali o di interesse turistico.

“Sono parametri insufficienti – spiega il parlamentare romagnolo -. Riteniamo che l’indennizzo che andrà riconosciuto a chi perde la concessione debba essere prevalentemente costituito da un parametro che dà un peso rilevante agli investimenti effettuati e al valore aziendale dell’impresa, oltre che dei relativi beni materiali e immateriali. Oltre a ciò, nella valutazione inerente la perdita dell’avviamento, poi, non può esser fatto riferimento alle sole attività commerciali o di interesse turistico, ma va considerato il complesso delle attività di servizi esercitate nell’ambito della concessione demaniali”.


Il secondo emendamento presentato, riguarda i criteri delle procedure selettive che già ora, nella formulazione del governo, includono la valorizzazione dell’esperienza tecnica e professionale già acquisita in relazione all’attività oggetto di concessione o ad analoghe attività di gestione di beni pubblici. “Riteniamo che questa parte vada maggiormente valorizzata nella determinazione dei criteri di assegnazione delle concessioni – spiega Marco Di Maio – tenendo conto anche dell’anzianità di esercizio dell’impresa, ivi compresa quella acquisita nella gestione della concessione demaniale alla quale si riferisce la selezione, assegnando una specifica valutazione in termini di punteggio attribuito. Questo per dare un peso all’esperienza professionale maturata sul campo da chi da anni svolge attività di impresa su quelle concessioni, conseguendo risultati apprezzabili in termini di qualità, servizi, offerta turistica”.