Bolkestein, Comune Genova procederà con i bandi come previsto dalla legge 118/2022

 

È interesse comune che i nostri litorali godano di efficaci opere di protezione”. Questa la risposta del consigliere Mascia aal domanda posta da Nicholas Gandolfo in merito a come intenderà muoversi il Comune di Genova riguardo alla Bolkestein sulle concessioni demaniali marittime.

“Chi opera nel settore – prosegue l’assessore Mascia – deve essere in grado di investire e di essere tutelato dalle mareggiate. L’interesse è quello di tutelare e preservare le professionalità che si sono formate nel corso di decenni e il cui operato ha portato anche una ricaduta occupazionale sul litorale: faccio riferimento anche agli operatori dei circoli ricreativi e sportivi, della pesca sportiva, che sono un collante sociale e che in questo momento hanno un margine di incertezza lavorativa. Il Comune, sotto il punto di vista del percorso amministrativo, procederà a bandire le gare per le concessioni così come previsto dall’art. 3 della legge 118/2022 che prevede le concessioni fino al 31 dicembre 2023 con possibilità di proroga fino al 31 dicembre 2024 qualora ci fossero oggettive e comprovate difficoltà a concludere entro la data stabilita. Non vogliamo navigare a vista dando proroghe di anno in anno, Ricordo che siamo ancora in attesa di decreti legislativi che devono ancora essere emanati e confidiamo che la norma venga recepita anche per tutelare l’interesse economico degli operatori”.

Maurelli, Federbalneari: “Necessaria riforma del settore balneare”

 

Marco Maurelli, Presidente di Federbalneari Italia, è stato ascoltato in audizione in Senato per rinnovare al Governo ed al Premier Giorgia Meloni, la necessità di una riforma seria del settore balneare che superi l’attuale norma sulla concorrenza varata dal governo Draghi e orientata dalle sbagliate sentenze della plenaria del Consiglio di Stato, che ha rinviato le gare per le concessioni balneari, al 31 dicembre 2023, ma che il Milleproroghe potrebbe spostare al 2024, con il rischio concreto di dare seguito ad una catena di contenziosi tra imprese balneari ed amministrazioni comunali.

“È necessario, preliminarmente, avviare la mappatura dei beni pubblici in concessione che sono molteplici e ricomprendono anche laghi, fiumi e tutte le concessioni di valorizzazione dei beni archeologici, nonché quelle della montagna ed idroelettriche. Basti pensare che solo il demanio marittimo e demanio idrico comprendono oltre 70.000 mila km”, precisa Marco Maurelli, Presidente di Federbalneari Italia, secondo il quale "occorre comprendere la consistenza dei nostri beni pubblici, prima di una riforma delle concessioni che altrimenti condurrebbe nel
caos le imprese turistiche del settore che rappresentano circa 800 mila occupati.

Senza una mappatura completa non si può procedere ad un riordino complessivo” afferma ancora Maurelli, Presidente di
Federbalneari Italia, convinto che il “Milleproroghe non sia lo strumento adeguato per risolvere questa annosa e controversa situazione che dura ormai da 12 anni, per un totale di 5 mancate riforme”. Al Senato Maurelli ha avanzato, tra le richieste, per esempio che venga fatta “una riforma che tenga conto della centralità del rapporto tra
turismo ed aziende balneari e che devono vedere la continuità d’esercizio come il principale obiettivo per lo Stato e per un comparto essenziale del turismo costiero e ricettivo in Italia, un’eccellenza a livello internazionale e una voce importante del Pil che ogni estate nel terzo trimestre cresce inesorabilmente” sottolinea il presidente di Federbalneari Italia che sostiene “l’importanza di attendere l’ormai prossima sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, avanzata dall’ordinanza del Tar di Lecce con i vari quesiti sulla Direttiva Servizi. Siamo certi che il Governo terrà conto della situazione e bloccherà ogni iniziativa degli enti locali che stanno predisponendo bandi di gara per le concessioni,
considerandole scadute e dunque dannosi e sbagliati e che condurranno al caos e ad un probabile grave contenzioso”, sottolinea ancora Maurelli, per l’avvio di un negoziato con l’UE, passando dal completamento della mappatura delle concessioni di beni pubblici sino alla revisione del Codice della Navigazione per riformare questo modello con regole codicistiche italiane, nel rispetto di principi europei purchè non siano asfissianti per la nostra economia, come Federbalneari Italia ripete da anni ormai. E’ corretto dunque che vi sia una proroga ulteriore che servirà a dare compiutezza a tutto il percorso di riassegnazione delle concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali e del diporto
nautico”.