Croatti, M5S: “Balneari, con la mini-proroga governo pavido continua a nascondere la testa sotto la sabbia”

 

E ancora: “Ogni giorno arriva una nuova capriola sul tema delle concessioni demaniali. Con le località balneari, i comuni e gli operatori sempre più preoccupati dall’incertezza che inchioda il settore e il rischio, all’orizzonte, di una pioggia di ricorsi e contenziosi.
Di queste ore la notizia che la proroga delle concessioni si sarebbe trasformata in una proroga della delega. Il governo Meloni dunque continua a prendere tempo, la proroga diventa ‘mini’ passando da due anni a quattro mesi ma l’atteggiamento rimane lo stesso: quello di uno struzzo che mette la testa sotto la sabbia. Inadatti, incapaci e pavidi. Non sono in grado di scrivere i decreti attuativi e dare un futuro ad un comparto strategico del nostro Paese; il tempo sta scadendo e come M5S lanciamo un appello al governo affinché riprenda immediatamente il percorso sui decreti attuativi iniziato durante il governo Draghi, frutto del lavoro del nostro gruppo, che garantisce maggiori diritti, certezze ai concessionari e maggiori investimenti e occupazione”.

Capacchione (Sib): Il Governo non ha ancora deciso sui balneari”

 

Capacchione, Presidente Sib Confcommercio interviene in merito agli incontri avuti ieri con i ministri Raffaele Fitto e Daniela Santanchè  riguardo gli orientamenti del Governo sul riordino delle concessioni  “Ai molteplici incontri avuti in questi giorni ritengo che il governo non abbia ancora deciso il percorso legislativo da intraprendere sulla questione concessoria.

Il ministro Fitto stasera ci ha rappresentato che si sta valutando fra il differimento dei termini di tre/quattro mesi per l’emanazione dei decreti legislativi in attuazione della legge Draghi e la proroga del termine del 31 dicembre 2023 di validità delle concessioni demaniali marittime di uno/due anni. Al ministro Fitto accompagnato dal ministro Santanchè (presenti numerosi parlamentari fra i quali i capigruppo di FI Ronzulli e Cattaneo nonché funzionari di diversi Ministeri) abbiamo insistito su quanto detto anche e fra l’altro nella riunione pomeridiana con i parlamentari dellla Lega capitanati dal loro presidente al senato Romeo:

a nostro avviso la legge Draghi non va attuata ma abrogata perché sbagliata, non solo nella tempistica impraticabile ma anche e soprattutto nei contenuti pasticciati e dannosi per il settore. Come la legge Draghi ha abrogato la legge Centinaio che aveva delineato un serio percorso riformatore della materia così ci vuole una nuova legge “Meloni” che sostituisca gli artt. 3 e 4 della legge Draghi nr. 118/2022 cd legge concorrenza.
Abbiamo anche evidenziato e sottolineato che, a nostro avviso, una delle due Camere debba sollevare davanti alla Corte Costituzionale un conflitto di attribuzione contro la sentenza dell’Adunanza plenaria del Consiglio di Stato che ha di fatto espropropriato le funzioni legislative del Parlamento.
Ci è stato riferito che la decisione del Governo non è stata ancora presa e ci auguriamo che quanto da noi sostenuto venga preso in seria e attenta considerazione dal Governo e dai partiti di maggioranza.