Non ci si può improvvisare imprenditori balneari, il caso Luna Beach di Piombino

Molti pensano che gestire uno stabilimento balneare sia quasi “un divertimento”, un’attività che si può decidere di intraprendere da un giorno all’altro, soprattutto ora che i bandi potrebbero mettere in discussione decine di migliaia di concessioni. Il caso verificatosi a Piombino dimostra invece il contrario.

Una cooperativa sociale che si era aggiudicata il bando soltanto due anni fa ha deciso all’inizio dell’attuale stagione balneare di rinunciare per difficoltà sopravvenute.

Il Luna Beach, gestito dal concessionario storico, la famiglia Vallini, aveva creata un’atmosfera di massima efficienza garantendo alti standard sia nelle strutture che nell’operatività, caratteristiche andate perdute da chi si è improvvisato imprenditore balneare.

Interviene nella questione Fabrizio Lotti, presidente Consorzio Costa Est: «Così si rafforza l’idea che il turismo balneare non si può improvvisare. E sono sempre più importanti sia gli imprenditori del territorio che le conduzioni familiari.
«Non entro nel merito di bandi e protocolli – prosegue Lotti – che comunque andranno rivisti alle scadenze naturali sia a livello nazionale che locale. Però un episodio come questo dà valore a quanto diciamo da sempre e cioè che pure le strutture balneari come questa in località il Pino sono adatte soprattutto alla conduzione familiare e dunque a imprenditori locali fortemente legati al territorio, alla sua storia. È così – ricorda Lotti – che si riesce a dar vita ad attività che i cittadini apprezzano, frequentandole costantemente. Era successo per tanto tempo pure al Luna Beach, ora questo valore aggiunto è stato perduto”.

Parchi ha ripreso possesso del bene e sta provvedendo a mettere in atto tutte le procedure necessarie per la riassegnazione che in questi casi prevede la riassegnazione al secondo classificato in graduatoria.

Salvini in Abruzzo: “A breve partirà la mappatura, le spiagge agli italiani”

“Sulla costa dopo tanti anni stiamo sbloccando la mappatura di tutte le spiagge” e in riferimento all’Abruzzo che ha “tra le spiagge più belle d’Italia”, “partirà dal mio ministero, e hanno detto per anni che non si poteva fare che l’Europa non voleva ecc, balle…” quella mappatura “per garantire che il mare d’Abruzzo possa essere gestito da abruzzesi, da gente che si sacrifica da cinquant’anni, altrimenti tri arriva uno dall’altra parte del mondo, ti offre di più e tanti saluti al lavoro abruzzese”.

Matteo Salvini a Teramo per la campagna elettorale a favore di Carlo Antonetti, candidato del centrodestra, è tornato sul tema delle concessioni balneari, ribandendo che “oggi è la festa dell’Europa, e a me piacciono tutte le feste e noi siamo padri fondatori dell’Europa, ma l’importante è che non sia l’Europa a farci la festa…”. “Certo, ci servono i fondi europei, ma basta che qualcuno non venga a Teramo da Bruxelles a decidere che macchina dovete usare, cosa dovete mangiare, perchè l’obbligo di avere l’auto elettrica nei prossimi anni è una follia che aiuta la Cina e danneggia e aziende italiane”.