Balneari: Confartigianato Toscana, chiarire su lettere Demanio

 

Per i balneari “la situazione è preoccupante, sia per i tempi che per le motivazioni”, “si tratta davvero di una fase confusa perché le gare, che saranno gestite dai Comuni, dovrebbero essere fatte entro fine anno, ma non ci sono ancora i decreti attuativi.

Occorre urgentemente fare chiarezza perché non si tratta solo di fare una mappatura dei manufatti accatastati o da accatastare e di mettere a gara il sedime andranno in realtà a gara molte imprese avviate, che hanno un valore economico”.

Così Michela Fucile, vicepresidente di Confartigianato Imprese Toscana. L’associazione, spiega in una nota che l’Agenzia del Demanio ha inviato ai Comuni costieri toscani delle lettere in cui vengono richiesti dati tecnici sulle opere edilizie, o comunque inamovibili, presenti nelle aree in concessione. Alcuni concessionari sono in fibrillazione perché sono a loro arrivate dai Comuni delle lettere nelle quali si comunica l’avvio da parte del Demanio del procedimento di incameramento delle opere inamovibili e in cui si dà per scontato che le concessioni scadano il 31 dicembre 2023; cosa che non trova d’accordo i concessionari del settore balneare.
Per Fucile “I concessionari, in un momento di intenso lavoro come quello di inizio stagione, con rilevanti investimenti già effettuati, dovranno controllare e reperire dati, planimetrie e documenti tecnici che sono già in possesso dei Comuni, con aggravi di costi, perché in tanti dovranno rivolgersi a professionisti. Non si comprendono le motivazioni di queste richieste e queste incertezze non aiutano gli imprenditori”.
“Una situazione – conclude – che può danneggiare non solo gli imprenditori oggi titolari delle concessioni ma anche la filiera turistica della Costa Toscana”. (ANSA).

Balneari, Confartigianato: “Auspica che il Governo dia una risposta rapida”

“Se un grande scultore acquista una tonnellata di bronzo la paga circa 6mila euro, afferma Andrea Fidanzi, . Poi esegue disegni, bozzetti, calchi. Alla fine, fonde il bronzo e ne ricava una scultura dal valore elevatissimo, magari qualche milione di euro. Non per questo cambia la quotazione del bronzo, perché è chiaro che il valore dell’opera in questo caso risiede nelle capacità dello scultore e non nel materiale che compone la scultura. Analogo ragionamento dovrebbe essere fatto per i balneari. L’impresa prende in affitto dallo Stato un pezzo di spiaggia, il bronzo, e lo trasforma secondo un progetto, crea su di esso un’attività imprenditoriale la cui riuscita dipende dalle sue capacità, dai suoi investimenti e dalle sue strategie. Dopo anni di lavoro, a volte una o due generazioni, e dopo importanti investimenti, l’impresa assume un valore di qualche milione di euro. Se esiste una norma che, per tutelare la concorrenza, prevede che il pezzo di spiaggia venga messo a gara, dovrebbe essere palese che il legittimo proprietario dell’impresa, l’artista che l’ha costruita, fatta crescere e mantenuta negli anni, debba ricevere un adeguato indennizzo qualora la dovesse perdere. E questo per il semplice motivo che, chi subentra, non prende in mano un semplice pezzo di spiaggia, ma un’impresa avviata: l’opera d’arte finita”.

“È altrettanto evidente – prosegue Fidanzi – che, dovendo ipotizzare un’assegnazione di porzioni di spiaggia basandosi su evidenze pubbliche, non si può non tenere conto delle capacità imprenditoriali e delle esperienze maturate in precedenza nel settore specifico, ovvero delle ‘capacità artistiche dello scultore cui si affida il pezzo di bronzo’. E su queste capacità, sulla voglia di crescere e sull’entusiasmo di questi imprenditori si appoggia un settore strategico della nostra economia.”

“Confartigianato Imprese Demaniali lancia un messaggio preciso – conclude Fidanzi – Da troppi anni si rimbalza la soluzione del problema dei balneari, si fa un passo avanti e si torna indietro. È di pochi giorni fa la lettera di alcuni Comuni che preannunciava la scadenza delle concessioni e l’incameramento di alcune strutture da parte dello Stato. Poi la smentita dell’Agenzia del Demanio. Sembra il gioco dell’oca. Solo che questo non è un gioco, è una realtà preoccupante e piena di incertezze. E non riguarda solo i balneari, riguarda il futuro del comparto turistico di settore. Un comparto che porta lavoro e benessere in molti dei nostri comuni. Confartigianato auspica quindi che il Governo dia una risposta rapida e chiara su un problema complesso e articolato. Un problema che prevede un’attenta analisi, nel rispetto delle normative, dei vari portatori di interesse e dei vari punti di vista. Ma che alla fine deve avere una soluzione chiara e certa, che consenta agli imprenditori di organizzarsi, di continuare ad investire e a crescere e che permetta al nostro comparto turistico di mantenersi forte e competitivo nell’interesse dell’intera collettività”