Centinaio, spiagge non possono sottoporsi a direttiva Bolkestein

Grazie al Tavolo del Mit abbiano risolto il problema balneari

“I numeri parlano chiaro: le spiagge in Italia non sono un bene limitato e quindi non possono essere sottoposte alla disciplina della direttiva Bolkestein. È un presupposto di cui sono sempre stato convinto e che ora trova anche la conferma formale. Grazie al lavoro svolto dal tavolo di lavoro istituito su nostra proposta al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, sotto la regia del ministro Matteo Salvini, la mappatura delle coste finalmente realizzata consente una soluzione definitiva alla questione delle concessioni demaniali marittime”. Lo afferma in una nota il vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio, responsabile del dipartimento Agricoltura e Turismo della Lega.

“Per circa 30mila stabilimenti balneari questo si traduce nella possibilità di continuare serenamente la propria attività, programmare investimenti, dare lavoro a decine di migliaia di famiglie”, prosegue Centinaio. “È un risultato atteso da tempo,
almeno dalla norma che io stesso promossi da ministro nel 2018″. “Su una cosa sola sentenze e pronunciamenti vari che si sono succeduti negli anni avevano ragione: non dobbiamo più procedere per proroghe e rinvii. Finalmente ora il governo può dare una risposta chiara alle imprese già esistenti e a quelle che vogliono investire negli spazi liberi, entro i limiti fissati a
livello locale. Il nostro auspicio è che questo avvenga in tempi rapidi, così da dare a tutti le necessarie certezze con il dovuto anticipo rispetto alla prossima stagione balneare”, conclude il senatore della Lega. (ANSA).

Scarsità risorsa, Parlamentari Forza Italia: “Avevamo ragione noi e torto il Consiglio di Sato”

“Avevamo ragione noi ed aveva torto il Consiglio di Stato. Si è accertato, al tavolo che ha visto coinvolti Governo e associazioni che seguono le vicende delle imprese balneari, che la ‘risorsa’ in Italia non è scarsa e che ci sono ampi spazi sulle nostre coste per nuove imprese che volessero impegnarsi in questo settore. Quindi non c’è nessuna ragione per fare gare, aste o altre cose del genere. Lo spazio per nuovi ingressi c’è e i dati sono chiarissimi. Soltanto un terzo delle coste disponibili vede la presenza di imprese balneari o di altre attività. Quindi chi ha emesso sentenze in base a una visione distorta della realtà deve retrocedere, ma deve anche spiegare perché ha preso delle decisioni arbitrarie, ingiuste e infondate.

Peraltro anche con interventi ben al di fuori delle proprie competenze. Siamo noi a dare un consiglio di buon senso a chi dovrebbe dare i ‘consigli allo Stato’ e ha invece avuto la pretesa di prendere decisioni errate. Ora si tratta di andare avanti e di comunicare a tutte le realtà, anche europee, come stanno le cose. Lasciando finalmente in pace le imprese che vogliono certezze per investire, crescere e creare ricchezza e occupazione”. Lo dichiarano i parlamentari di Forza Italia Maurizio Gasparri, Deborah Bergamini e Roberto Bagnasco