Gal pesca Lazio: “Opportunità per il comparto della pesca e della blue economy nella regione Lazio”

Maurelli: “Importante istituire Osservatorio per la pesca e lanciare l’ittiturismo per offrire nuove occasioni di sviluppo economico” 

Tre milioni di euro, il budget stanziato a disposizione del Gal Pesca Lazio dalla Direzione Agricoltura e Pesca della Regione Lazio, che ha approvato la Strategia di Sviluppo Locale di tipo partecipativo presentata dal GAL Pesca Lazio nell’ambito del Programma Nazionale FEAMPA 2021–2027

Fondi che sono un’opportunità di crescita e sviluppo per il settore, di cui si discuterà  nell’incontro dal titolo “GAL PESCA LAZIO, OPPORTUNITA’ PER IL COMPARTO DELLA PESCA E DELLA BLUE ECONOMY NELLA REGIONE LAZIO”, il 9 dicembre a Terracina, alla presenza di Marco Maurelli, Presidente GAL PESCA LAZIO, Francesco Giannetti, Sindaco di Terracina, gli onorevoli Salvatore De Meo, Nicola Procaccini, Matteo Adinolfi e Giancarlo Righini, Assessore regionale al Bilancio, Agricoltura e Pesca della Regione Lazio.

Gal Pesca Lazio è l’unico organismo costiero regionale deputato a coordinare le misure previste dalla Strategia ed i progetti che ne deriveranno, ossia l’intero pacchetto di risorse finanziarie assegnate alla Regione Lazio, tra le prime regioni italiane a dare concreto avvio alla nuova programmazione dei fondi comunitari per la pesca e l’acquacoltura. 

Il territorio interessato dalla programmazione economica riguarda la maggior parte dei Comuni costieri: Montalto di Castro, Tarquinia, Civitavecchia, Santa Marinella, Ladispoli, Fiumicino, Pomezia, Ardea, Anzio, San Felice Circeo, Terracina, Fondi, Itri, Gaeta, Formia, Monte S.Biagio e Minturno per una superficie complessiva di circa 1.700 kmq. A questi comuni si aggiungono le isole ponziane con l’inclusione dei Comuni di Ponza e Ventotene.

I fondi assegnati hanno l’obiettivo di sostenere quegli interventi che contribuiscono allo sviluppo di un’economia blu sostenibile nelle aree costiere, insulari e interne e promuovere lo sviluppo di comunità della pesca e dell’acquacoltura. In questo senso, la Strategia concorre a una trasformazione economica, sociale ed urbana che vede nel mare e nelle sue professioni una chiave di crescita imprescindibile. Il litorale laziale ha un settore turistico particolarmente sviluppato, tanto che delle circa 89mila imprese presenti, il 44,5% è legato ai servizi di alloggio e ristorazione. Il secondo settore per incidenza percentuale è quello della filiera ittica, che va dalla pesca alla vendita al consumatore pari ad oltre 33mila imprese, circa il 16,8% del totale. A seguire, attività sportive e ricreative (15,2%) e la filiera della cantieristica navale (13,6%). 

“I fondi destinati al Gal Pesca Lazio sono necessari per potenziare tutti i comparti produttivi collegati alla Blue Economy nella Regione Lazio e sono convinto che il Gal Pesca Lazio sarà determinante per superare le criticità del settore ittico ed affrontare con vigore le numerose sfide che l’attendono”, evidenzia Marco Maurelli, Presidente del Gal Pesca Lazio, che aggiunge “è importante costituire un Osservatorio della pesca nel Lazio per avere un efficiente strumento di analisi. Sono convinto, inoltre, che il settore dell’ittiturismo abbia enormi potenzialità nella nostra regione, ancora tutte da sfruttare, per cui intendo proporre l’istituzione di una normativa ad hoc per regolare l’ittiturismo e dare vita a un ampio progetto regionale. In qualità di Presidente del Gal Pesca Lazio, intendo dare valore a tutte quelle eccellenze di questo territorio, dalla pesca all’agricoltura, per dar vita ad un nuovo prodotto turistico, occasione di sviluppo e rilancio per tutti i comuni afferenti al Gal Pesca Lazio. Infine, importante innovare e lavorare per migliorare il rapporto tra il porto commerciale di Civitavecchia, hub portuale fondamentale per il Lazio, ed il cluster pesca”.

“La pericolosa fuga in avanti del sindaco Corsini”

Tempo fa sono stato ricevuto nel Municipio di Rio dal Sindaco e avvocato dello Stato Corsini per discutere del Comune dell’isola d’Elba. E’ stato uno dei pochi sindaci ad avermi ricevuto e gliene sono grato. Ne ho tratto un’ottima impressione di avvocato, sindaco e persona brillante e preparata, “merce rara” all’Elba. Ci siamo lasciati cordialmente con la promessa che avrebbe riflettuto sull’opportunità di aderire o meno alla proposta di legge del comitato promotore “Elba in Comune”, dichiarata procedibile dalla Regione.

Sono dunque rimasto interdetto nel leggere le sue dichiarazioni in merito alla prossima messa a bando delle concessioni balneari del Comune di Rio, in vista della da lui asserita scadenza ormai prossima delle vigenti ex lege concessioni balneari il prossimo 31.12.2023, dal momento che invece:

1) la vigente legge 118 / 2022 fissa al 31.12.2024 del prossimo anno la scadenza delle concessioni;

2) la sentenza del Consiglio di Stato n.18/21 che aveva fissato la scadenza delle concessioni al 31.12.2023 prossimo è stata di recente annullata dalla Cassazione e rinviata al Consiglio di Stato per una nuova formulazione;

3) i decreti attuativi che regoleranno la messa a bando delle concessioni balneari con le tutele previste per i concessionari non sono ancora stati emanati dal Governo;

4) alla luce della recente mappatura delle spiagge italiane il Governo sta discutendo a Bruxelles se la famigerata norma europea c.d. Bolkestein sia davvero applicabile in Italia essendo venuto meno il presupposto della scarsità della risorsa-spiagge che la giustificherebbe (la mappatura ha infatti stabilito che il 67% circa dei litorali italiani è libero e disponibile, sebbene con criteri contestati a Bruxelles che verranno in parte riveduti con correzione al ribasso di qualche punto di tale percentuale), e se risultasse non applicabile ogni procedura di infrazione UE verrebbe chiusa.

Non dubito che il sindaco sia al corrente di questi fatti ostativi la messa a bando delle concessioni, che però ha liquidato con le argomentazioni che riassumo:

1) da anni l’Italia è sotto procedura di infrazione UE per la mancata applicazione della Bolkestein e poiché il diritto comunitario è sovrano e prevalente sul diritto nazionale, è dovere della Pubblica Amministrazione disattendere le leggi nazionali che contrastano con le leggi UE – nello specifico la legge 118/2022 che ha prolungato di un anno il termine fissato dalla sentenza n.18/2021 del Consiglio di Stato annullata di recente dalla Cassazione (con sentenza n.8392/23);

2) in merito all’avvenuto annullamento con rinvio al Consiglio di Stato della sentenza n. 18 esso e’ ininfluente perché avvenuto non nel merito, ma per motivi procedurali (l’esclusione dal processo del più importante sindacato dei balneari SIB, del quale il sottoscritto è stato il rappresentante per l’Elba, che con il presidente nazionale Capacchione e la presidente regionale Frandi aveva impugnato la sentenza facendola annullare) e dunque secondo il sindaco la nuova sentenza riprodurra’ nel merito quella annullata;

3) la disciplina della messa a bando è già regolata da leggi e dunque nulla osta ad applicarla alle concessioni balneari.

A modesto parere di chi scrive le cose non stanno così per le ragioni che mi permetto di sottoporre al sindaco Corsini:

 1) nessun Organo competente della UE e dell’Italia ha dichiarato illegittima la legge 118 / 2021 che pertanto fino a prova contraria è legittima e va osservata dalla Pubblica Amministrazione pena la somministrazione di sanzioni per la violazione di essa;

2) con la citata sentenza n. 8392/2023 (a pagina 32) la Cassazione ha prescritto al Consiglio di Stato di adeguare con la nuova sentenza il termine delle concessioni alla previsione della vigente legge 118 / 2022 che lo ha prolungato di un’anno al 31.12.2024 rispetto alla sentenza annullata, laddove scrive: 《spetterà al Consiglio di Stato pronunciarsi nuovamente, anche alla luce delle sopravvenienze legislative, avendo il Parlamento e il Governo esercitato, successivamente alla sentenza impugnata, con i poteri normativi loro spettanti》, con inequivocabile riferimento ed indiretta attestazione di legittimità proprio alla legge n.118/2022 che il sindaco reputa illegittima,  emanata successivamente all’impugnazione della sentenza n.18 da Parlamento e Governo con i poteri normativi loro spettanti, ma usurpati dal Consiglio di Stato e per questo motivo di impugnazione da parte del SIB che l’ha fatta annullare.

La Cassazione ha dunque ribadito il principio costituzionale che è il Consiglio di Stato a doversi adeguare alle leggi del Parlamento Organo legislativo sovrano e non viceversa, quindi se l’art. 3 della vigente legge 118 / 2022 ha stabilito che il termine delle concessioni è il 31.12.2024, il Consiglio di Stato dovrà recepire tale termine nella nuova sentenza.

Invito pertanto il sindaco Corsini ad attendere prudentemente la nuova sentenza del Consiglio di Stato prima mettere a bando le concessioni.

In caso contrario si assumerebbe la responsabilita’ di aver avviato un’anarchia istituzionale che potrebbe far sprofondare i Comuni e i Tribunali nel caos amministrativo e giudiziario; basti pensare a cosa potrebbe accadere se ognuno degli 8.000 sindaci italiani seguisse l’esempio del Sindaco e avvocato dello Stato Corsini e decidesse di testa propria quali leggi sono legittime e quali no, sostituendosi ai competenti Organi nazionali ed europei, mentre il Governo sta lavorando alacremente con Bruxelles per comporre ogni questione nell’interesse di tutte le parti in causa! Seguirebbero migliaia di impugnazioni degli atti comunali di messa a bando delle concessioni da parte dei balneari ingiustamente danneggiati, che si riunirebbero in class action contro i Comuni. Basta essere in pochi per avviarla anche all’Elba e si è visto che con il SIB non si scherza: chi sbaglia paga.

Quanto infine alla asserita dal Sindaco contrarietà della legge 118 alla normativa Europea Bolkestein che consentirebbe alla P.A. di disattenderla, come s’è detto, il sindaco da’ per scontata l’applicazione di essa proprio quando il Governo ha in corso con Bruxelles una interlocuzione per verificarne l’applicabilità alla luce delle risultanze della mappatura delle spiagge che la esclude.

In conclusione, la messa a bando delle concessioni potrà avvenire legittimamente solo successivamente a:

– la scadenza del termine del 31.12.2024 indicato dalla legge 118/2022 al quale dovrà attenersi il Consiglio di Stato in ossequio della citata sentenza di Cassazione n.8392;

– la emanazione dei decreti attuativi che disciplinano i criteri di messa a bando delle concessioni con tutte le tutele per i balneari indicate nella sentenza n.18 annullata dalla Cassazione senza entrare nel merito – come ha ricordato il sindaco e avvocato dello Stato  Corsini – tutele che pertanto verranno riproposte dal Consiglio di Stato e recepite nei decreti attuativi di prossima emanazione da parte del Governo, e prevedono punteggi a favore dei concessionari uscenti in sede di bando per gli investimenti effettuati e quando parte di complessi turistico-ricettivi, e indennizzi in caso di mancata assegnazione essi delle nuove concessioni.

Come ben sa il sindaco Corsini, tali tutele dei concessionari non sono previste nell’attuale disciplina di messa a bando e infatti non ne ha fatto cenno nel suo intervento, dove non a caso si è detto consapevole del malcontento che la sua presa di posizione susciterà nei concessionari balneari di Rio.

In conclusione, a mio modesto parere, sarebbe opportuno che il Sindaco Corsini desistesse da “fughe in avanti” che ritengo pericolose per tutte le parti in causa, perché in contrasto con la vigente legge 118 / 2022 che nessuna Autorità competente ha dichiarato illegittima; e perché il suo esempio potrebbe essere emulato da altri sindaci Elbani e non, con finalità non sempre trasparenti, che innescherebbero contenziosi per danni a non finire in ogni sede competente.

Viene da chiedersi a chi gioverebbe tutto ciò, certo non ai contribuenti, né alla P.A., né ai concessionari. Auspico dunque che questo intervento, per quanto modesto, sia motivo di riflessione per coloro che nei Comuni hanno competenze in materia.

Stefano Martinenghi

responsabile

Comitato Elba in Comune

e socio Bagni Barbatoja