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Concessioni balneari, Callari (ass. Fvg) a Roma ipotizza una norma transitoria di 5 anni

Il Friuli Venezia Giulia, collaborando strettamente con i Comuni della fascia costiera, ha istituito un tavolo tecnico che sta definendo dettagliatamente le linee guida per sviluppare, in modo condiviso e partecipato, il percorso necessario per istruire in maniera ottimale le future procedure di evidenza pubblica riguardanti le concessioni demaniali per finalità turistico-ricreative. A breve, queste indicazioni saranno trasmesse a tutte le amministrazioni coinvolte in questa complessa e annosa tematica. Esercitando appieno la propria autonomia, la Regione ha scelto di affrontare questo argomento con grande senso di responsabilità verso cittadini e imprenditori, creando sinergia con gli enti locali, nella consapevolezza che la libera concorrenza è un valore fondamentale di una società liberale che deve essere tutelato per favorire lo sviluppo del territorio. È anche importante riconoscere, tuttavia, che i concessionari esistono e spesso si tratta di intere famiglie che basano il loro sostentamento sull’utilizzo del bene pubblico, e non devono essere trascurati.

Questa, in sintesi, la riflessione formulata dall’assessore regionale al Demanio, Sebastiano Callari, durante la seduta del tavolo tecnico-politico sul demanio marittimo riunitosi oggi a Roma. L’esponente della Giunta ha spiegato inoltre che a dicembre l’Amministrazione regionale ha approvato in Stabilità la proroga delle concessioni fino alla fine del 2024 per tutti gli enti del Friuli Venezia Giulia che devono predisporre i bandi riguardanti pezzi di costa seriamente danneggiati dalle ondate di maltempo. Con la stagione ormai alle porte, i Comuni infatti stanno ancora operando per ripristinare le spiagge colpite. Oltre alla possibilità delle proroghe, con questa norma la Regione ha sancito il diritto di prelazione per i vecchi concessionari. A bando terminato – se questi ultimi non risultassero vincitori – potranno esercitare il diritto di prelazione, con l’obbligo però di equipararsi alla migliore offerta presentata. Per l’assessore un altro aspetto da tenere in grande considerazione è la responsabilità sociale che deve avere chi è chiamato a gestire un bene pubblico. Per la Regione nelle evidenze pubbliche dovranno essere previste zone di spiaggia libera dotate di tutte le attrezzature a disposizione di quei cittadini che non hanno la possibilità di acquistare i servizi a pagamento.

Nel corso della riunione l’esponente dell’Esecutivo regionale ha anche avanzato l’ipotesi che le Regioni italiane chiedano al Governo, a fronte di un quadro ancora particolarmente confuso, l’approvazione di una norma che possa stabilire un periodo transitorio di cinque anni per rasserenare privati e amministratori pubblici e per assicurare quel lasso temporale necessario per emanare una legge in grado di dare una risposta definitiva all’intera tematica.

Concessioni, Scajola: “Regioni compatte urgente norma che faccia chiarezza”

“Ancora una volta le Regioni si dimostrano compatte, collaborative e con alto senso di responsabilità per affrontare un tema, quello delle concessioni demaniali marittime, che è fondamentale anche alla luce del prossimo inizio della stagione balneare. Chiederemo formalmente al Governo che si adoperi nel più breve tempo possibile a elaborare una norma per affrontare con serenità e certezza la prossima stagione estiva e quelle che verranno, dando così un ulteriore tempo al legislatore di portare avanti un confronto costruttivo con l’Unione Europea la quale, se interpellata, ha sempre dimostrato di ascoltare ed eventualmente accogliere le proposte degli Stati membri”. Così l’assessore al Demanio Marittimo di Regione Liguria al termine della riunione convocata per oggi a Roma in qualità di coordinatore del Tavolo in materia della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome con tutti gli assessori al Demanio Marittimo delle Regioni costiere italiane (tutte partecipanti in presenza o videoconferenza) e i tecnici competenti, per fare il punto sulla situazione attuale e sui possibili sviluppi futuri sul tema delle concessioni demaniali marittime.
Tutto ciò alla luce del tavolo tecnico convocato, sul medesimo argomento, dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per i giorni 20 maggio e 12 giugno.
“Abbiamo fatto una ricognizione delle informazioni provenienti da tutti i territori italiani – dichiara l’assessore al Demanio Marittimo di Regione Liguria e coordinatore del Tavolo della Conferenza delle Regioni in materia – e la sintesi vede una situazione nel complesso simile, nella quale in primis i Comuni vivono nella difficoltà di non poter far riferimento a norme nazionali. Le ultime espressioni del Consiglio di Stato, di pochi giorni fa, mostrano apertura nei confronti delle imprese per tutelarle in questa fase di incertezza. Come Regioni ribadiamo però come debba essere la politica a dettare il percorso da intraprendere e non si possa, ogni volta, dipendere dalle espressioni, per quanto autorevoli, del suddetto Consiglio di Stato. In tutto ciò le Regioni pretendono un maggior coinvolgimento – conclude l’assessore ligure – per essere collaborative e affiancare il Governo nella difficile trattazione di un tema che per troppi anni la politica ha sottovalutato e che oggi non può non essere centrale nell’azione dell’esecutivo e delle amministrazioni territoriali”.