A Loano convegno SIB sulle concessioni demaniali, presente il ministro Salvini

Le concessioni demaniali saranno il tema centrale del convegno organizzato dalla sezione savonese del SIB, Sindacato Italiano Balneari, che si terrà giovedì 24 ottobre, alle ore 14:30 presso il centro congressi Loano 2 Village. L’incontro rappresenta un’opportunità per gli operatori del settore di confrontarsi sulle problematiche attuali e sulle prospettive future legate al nuovo decreto legge che regola il futuro delle concessioni.

“L’iniziativa nasce dall’esigenza di fare chiarezza sul nuovo decreto legge riguardante le concessioni e comprendere insieme la situazione attuale e le opportunità per il futuro”, spiega Enrico Schiappapietra, presidente di Confcommercio Savona e vicepresidente vicario nazionale del SIB. “È tempo di mettere in sicurezza un settore composto da famiglie che da 18 anni vivono nell’incertezza, nonostante continuino a lavorare con dedizione e passione. Abbiamo bisogno di garanzie per rassicurare i nostri dipendenti e proteggere un settore che è simbolo della vacanza italiana.”

Il dibattito coinvolgerà esperti legali, amministratori locali e figure di rilievo a livello nazionale. Tra i partecipanti figurano il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, e il viceministro Edoardo Rixi. Il presidente nazionale del SIB, Antonio Capacchione, sarà presente e ribadirà la necessità di approvare misure che mettano in sicurezza il comparto, come sottolineato nella lettera inviata di recente ai membri delle commissioni della Camera dei Deputati. Capacchione ha evidenziato che non è più rinviabile una disposizione normativa che salvi 30 mila imprese e oltre 100 mila addetti in Italia, il 93,2% dei quali operano in aziende familiari.

Il convegno punta a fornire risposte concrete in un momento in cui il futuro del settore è appeso a decisioni normative. In particolare, nella provincia di Savona ci sono oltre 600 stabilimenti balneari che danno lavoro a migliaia di persone, e l’incertezza normativa sta mettendo a rischio non solo queste attività ma anche l’indotto economico che ruota attorno a loro, coinvolgendo fornitori locali, professionisti e altre attività turistiche come alberghi e ristoranti. In Liguria, il numero complessivo delle attività interessate supera le 4 mila, di cui circa mille sono stabilimenti balneari, mentre le altre sono attività di ristorazione, campeggi e discoteche.

La giornata vedrà anche la partecipazione degli amministratori locali, che stanno cercando di gestire le gare per le concessioni in un contesto normativo ancora nebuloso. Il contributo degli esperti legali sarà fondamentale per chiarire gli aspetti legati alle nuove norme, in modo da permettere agli operatori di stabilire strategie efficaci per la gestione delle concessioni.

Concessioni, Gnassi: “Governo ancora nel guado”

Ancora caos sulle concessioni balneari: il governo non è ancora in grado di fornire i pareri sugli emendamenti al Decreto infrazioni e il settore viene gettato ancora una volta nell’incertezza“. Lo dichiara il deputato democratico Andrea Gnassi, che sta seguendo il provvedimento alla Camera.

“La tanto sbandierata norma, concordata da Fitto con la Commissione europea, che concede tempo fino al 2027 per concludere le gare, non risolve i problemi, vacilla alla prova parlamentare. Se il decreto ‘Salva Infrazioni’ con le norme sulla Bolkestein rimarrà come è, non accogliendo nessuna proposta migliorativa come abbiamo chiesto e presentato, per il turismo balneare italiano si aprirà un’ulteriore fase di caos. Non ci sono visione e spinta verso la riqualificazione delle coste e investimenti per la sostenibilità del turismo balneare; il governo apre le porte, ora davvero, a grandi gruppi stranieri (e con rischi di penetrazione di criminalità organizzata) facendo saltare il tessuto articolato delle piccole medie imprese italiane, mettendo in difficoltà i Comuni su cui ricadranno tutte le lacune del decreto” prosegue il deputato dem, per poi concludere: “Quanto sta accadendo conferma l’incapacità di intervenire in modo ordinato in relazione alle specificità diverse degli 8000 km di costa e non fornisce neanche risposte certe a Regioni, Comuni e ai numerosi operatori che si troveranno nuovamente nell’incertezza. Da Salvini alla Santanché, da Fitto alla Meloni è bene che si vadano a rivedere le promesse perentorie che facevano. La verità è il rischio che per i prossimi tre anni l’intero settore rimanga bloccato da qualsiasi investimento e riqualificazione e perda competitività con Francia Spagna Grecia e i paesi dell’Adriatico”.