Prosegue l’iter del decreto attuativo sugli indennizzi destinati ai concessionari balneari uscenti, una misura attesa da tempo dagli operatori del settore e dai Comuni costieri. Il provvedimento, adottato il 31 marzo scorso in attuazione del DL Infrazioni del settembre 2024, ha ottenuto nei giorni scorsi il via libera dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) e si prepara ora a passare al vaglio del Consiglio di Stato, chiamato a esprimere un parere consultivo.
Il decreto – seguito con particolare attenzione dal Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini – rappresenta un tassello fondamentale per l’avvio delle evidenze pubbliche per l’assegnazione delle concessioni demaniali marittime, come richiesto dalla normativa europea. Lo stesso Salvini, nei mesi scorsi, ha più volte incontrato le associazioni di categoria – in particolare il SIB Confcommercio – annunciando l’impegno del Governo nella redazione di una bozza unitaria dei bandi di gara, su cui sta lavorando un tavolo tecnico con Regioni e Comuni.
I contenuti del provvedimento, tuttavia, restano riservati, mentre i tempi per l’adozione definitiva e l’entrata in vigore rimangono incerti. Secondo fonti istituzionali, un eventuale parere positivo del Consiglio di Stato non arriverà prima di settembre, e solo dopo l’estate si potrà contare su un modello operativo condiviso per la predisposizione dei bandi da parte dei Comuni.
Il decreto stabilisce i criteri per la determinazione dell’indennizzo e del cosiddetto equo riconoscimento a favore dei concessionari uscenti, oltre a disciplinare l’adeguamento dei canoni concessori. La misura nasce con l’obiettivo di fornire certezze giuridiche e prospettive di sviluppo al comparto, rispondendo anche alle sollecitazioni degli enti locali, che da tempo chiedono regole chiare e strumenti normativi uniformi per gestire le gare pubbliche in modo trasparente e conforme alla normativa europea.
Intanto, solo pochissimi Comuni italiani si sono mossi concretamente per bandire le concessioni. In Versilia, ad esempio, l’iter è stato avviato formalmente ma risulta ancora fermo nella sostanza, in attesa di indicazioni precise da parte del Governo su procedure, criteri di valutazione e quantificazione degli indennizzi.
Il confronto con la Commissione Europea proseguirà nei prossimi mesi, poiché resta aperta la procedura di infrazione contro l’Italia per il mancato adeguamento alle norme sulla concorrenza nel settore dei beni pubblici.
In attesa di ulteriori sviluppi, il decreto indennizzi rappresenta comunque un passaggio chiave per sbloccare una situazione di stallo che penalizza sia gli operatori economici sia gli enti pubblici chiamati a gestire il delicato equilibrio tra tutela degli investimenti e rispetto delle regole comunitarie.(Vid/Dire)