Cna Balneari: “Da Carrara lanciato l’appello a governo e parlamento”

È necessaria una norma nazionale, da verificare in Europa, che certifichi la non scarsità della risorsa spiagge com’è emersa dalla mappatura durante i lavori conclusivi del tavolo tecnico. È questa la posizione emersa durante la partecipatissima assemblea di CNA Balneari a Carrara Fiere in ambito di “Balnearia”, dalla quale è partito un appello a tutte le sigle associative del settore per costituire un coordinamento nazionale che chieda unitariamente a governo e parlamento l’approvazione, nell’immediato, di un provvedimento che consenta alle 30mila imprese balneari italiane di continuare la propria attività.

Tutti gli intervenuti, tra parlamentari, imprese e amministratori locali, sono stati concordi sulla necessità di procedere in tempi rapidi al completamento dell’istruttoria avviata con la mappatura. Vanno individuati, attraverso una riforma legislativa, i criteri ai fini dell’accertamento della non scarsità della risorsa naturale per programmare – su tutto il territorio costiero nazionale – nuove iniziative imprenditoriali e al contempo dare lunga certezza alle attuali imprese di settore.

Serve un provvedimento per restituire un percorso amministrativo chiaro agli oltre 700 comuni costieri delegati a gestire il demanio marittimo turistico balneare. Infatti, diversi comuni – in assenza di una norma centrale – si stanno attrezzando per procedere con le evidenze pubbliche generando provvedimenti “a macchia di leopardo” sul territorio nazionale e destando preoccupazione tra le imprese che si apprestano a intraprendere, nella totale incertezza, la preparazione all’imminente stagione estiva. Urge, insomma, una disposizione che apra a nuove iniziative e, allo stesso tempo, tuteli la continuità di un’eccellenza turistica tutta italiana costituita da piccole imprese che non reggerebbero l’urto delle gare, destinate a concludersi a tutto vantaggio di grandi imprese e multinazionali.

Balneari, Sib: “Serve intervento legislativo tempestivo ed efficace”

“La legge in vigore non tutela le 30.000 aziende balneari italiane del settore e i 100.000 addetti diretti. La competenza in materia non è dei Comuni o delle Regioni ma dello Stato nazionale” – ha dichiarato Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a FIPE/Confcommercio alla fiera Balnearia a Marina di Carrara in occasione del convegno dal titolo: ‘Fate presto. Salvaguardare i balneari per tutelare il turismo del Paese’, organizzato insieme alla FIBA-Confesercenti.  

 “L’assenza di un provvedimento legislativo chiarificatore che salvaguardi la balneazione attrezzata italiana sta creando una situazione caotica pericolosa per gli operatori – ha continuato Capacchione – che, invece, oggi hanno bisogno di certezza di continuità di lavoro e aziendale, e per il Paese che ha interesse a salvaguardare un modello di balneazione attrezzata efficiente e di successo”.

Gli Enti concedenti e gli operatori, pertanto, hanno la necessità di indicazioni normative e amministrative chiare da parte del Governo.

Un Governo che non può più tacere. In questa situazione non si può più aspettare, è necessario agire. È irresponsabile ogni dichiarazione o comportamento dilatorio.

“Nei prossimi giorni porremo in essere una serie di iniziative per chiedere risposte adeguate dal Governo” hanno concluso SIB e FIBA.