Caos concessioni a Lignano, rischio paralisi per una destinazione da 4 milioni di turisti e 8 km di spiagge
A pochi giorni dall’apertura ufficiale della stagione balneare, l’incertezza legata all’evidenza pubblica per le concessioni degli stabilimenti balneari rischia di compromettere l’operatività delle spiagge. Gli imprenditori del settore balneare segnalano una situazione di stallo amministrativo e giuridico, che mette a rischio buona parte della località turistica.
Parliamo di una delle principali destinazioni turistiche italiane, con oltre 8 chilometri di spiaggia e circa 4 milioni di presenze turistiche annuali solo a Lignano Sabbiadoro. In tutto il Friuli Venezia Giulia, il comparto turistico genera oltre 10 milioni di presenze ogni anno, rappresentando una fetta significativa dell’economia regionale.
Al centro dell’attenzione vi è l’Ufficio 3 di Sabbiadoro, primo stabilimento sorto oltre 120 anni fa. La recente sentenza del Consiglio di Stato, ostacola l’organizzazione delle attività in vista dell’ormai prossima stagione balneare.
Gli operatori si trovano nel dubbio se procedere con assunzioni, preparativi e servizi essenziali. La situazione rende complessa la gestione delle risorse e la pianificazione a breve e medio termine. La situazione precaria, la possibile riapertura dei bandi ritirati dall’Amministrazione comunale l’anno scorso, crea scompiglio ed è foriera di nuovi ricorsi.
«Quella del Consiglio di Stato è stata, di fatto, una sentenza che assomiglia a un processo alle intenzioni. È stato giudicato il comportamento ipotetico di aspiranti concessionari, non fatti concreti. È indispensabile porre subito rimedio, chiarendo il quadro normativo e riportando equilibrio tra tutela della concorrenza e stabilità degli investimenti. Quanto enunciato in sentenza rischia di creare il caos non solo a Lignano, ma in tutto il Friuli Venezia Giulia e a livello nazionale. Per questo se l’Amministrazione comunale procederà con un ricorso in Cassazione, come associazione di categoria stiamo valutando di proporne uno ad adiuvandum. Inoltre, c’è grande attesa per il Decreto del MIT – Ministero Infrastrutture e Trasporti sugli indennizzi, che rappresenta un passaggio cruciale per garantire tutela e giustizia per tutti gli operatori del settore», ha aggiunto Marco Maurelli, presidente di Federbalneari Italia.
«Ci troviamo a 15 giorni dalla possibile apertura, prevista tra il 20 e il 25 aprile. L’eventuale riapertura dei bandi per pochi giorni creerebbe difficoltà operative sia per gli attuali concessionari, che per chi si candida a diventare concessionario. Siamo di fronte ad un tema molto complesso che, in località turistiche di rilievo nazionale come Lignano, richiede grandi competenze per la sua corretta gestione. Questo contesto scoraggia gli investimenti e impedisce una reale pianificazione di medio-lungo termine. Come Federbalneari, esprimiamo preoccupazione per la situazione che stanno vivendo i nostri associati e auspichiamo che la Regione possa intervenire», ha dichiarato Giorgio Ardito, presidente di Federbalneari Friuli Venezia Giulia.
Ostia, più di 150 domande pervenute a Roma Capitale per concessioni balneari
Sono più di 150 le domande pervenute per ottenere una delle concessioni balneari andate a bando ad Ostia.
Per quanto riguarda il primo avviso pubblico, che riguardava 31 concessioni balneari, sono arrivate 99 richieste e nessun lotto è andato deserto. Riguardo il bando per le 9 spiagge libere con servizi sono arrivate 54 domande, con tre lotti deserti, per i quali sono in corso le valutazioni per assegnare i servizi connessi alla balneazione indispensabili per la tutela della salute e dell’incolumità pubblica nei tratti di spiaggia, allestendo servizio di salvamento e bagni chimici per le spiagge che non sono già attrezzate.
Proseguono inoltre le attività di Ama per la pulizia del litorale, vagliatura e livellamento. Da oggi alle 15:00 è iniziata la fase di apertura buste per la valutazione delle proposte.
“Roma Capitale sta lavorando con grande impegno per garantire che l’estate 2025 del mare di Roma si apra nel rispetto della legalità, della trasparenza e della piena fruibilità – ha dichiarato l’Assessore al Patrimonio e alle Politiche abitative di Roma Capitale, Tobia Zevi –. Dopo lo stop imposto dalla sospensiva del TAR del Lazio, il Consiglio di Stato – accogliendo il nostro ricorso – ha sbloccato il percorso, permettendoci di riprendere con prontezza tutte le procedure. L’obiettivo è arrivare a una stagione balneare con un mare accessibile, ordinato e finalmente restituito alla cittadinanza. Si tratta di una corsa contro il tempo, di uno sforzo straordinario per ottenere l’apertura in tempo per la stagione balneare.
Stiamo lavorando con rigore e trasparenza – ha aggiunto l’Assessore Zevi – per garantire il corretto svolgimento di tutte le procedure, dalla valutazione delle domande all’assegnazione delle concessioni, fino al controllo dei titoli. Vogliamo che il litorale romano sia uno spazio pubblico vivibile, sicuro e aperto a tutti, simbolo di una città che cambia e si prende cura dei propri beni comuni”.
Balneari. Croatti (M5s): “Decreto Indennizzi in ritardo, continua la farsa mentre il comparto sprofonda”
“Marzo è terminato ma non si può dire lo stesso per l’incertezza, la frustrazione e i dubbi che continuano ad attanagliare il comparto balneare. Questo governo incapace e ignavo continua una farsa che da quasi due anni e mezzo sta regalando slogan e bugie ma nessun atto concreto che porti, finalmente, la nostra offerta balneare nel futuro. Da anni nessuno investe più un euro nelle proprie imprese sull’arenile e questo comporta conseguenze pesantissime sulla competitività dell’offerta turistica delle nostre destinazioni balneari. Si sta perdendo tempo per colpa dei partiti di destra che, per difendere i privilegi di pochi, hanno colpito e sacrificato l’interesse di tutti”. Così in una nota il senatore del Movimento 5 Stelle Marco Croatti.
“Il decreto indennizzi sarebbe stato presentato al MEF il 31 marzo ma a distanza di tre giorni ancora non si sa nulla, mistero fitto sui contenuti. L’atto finale di questa farsa pare comunque già scritto e cioè che le farneticanti promesse di indennizzi ai concessionari uscenti legati al valore aziendale erano null’altro che promesse da marinaio, o meglio da bagnino” prosegue Croatti.
“Lo chiediamo da oltre due anni: partano subito gare aperte e trasparenti per assegnare le concessioni a chi sarà in grado di interpretare al meglio le sfide future che attendono il comparto balneare; solo in questo modo avremo finalmente gli investimenti necessari per portare innovazione, sostenibilità, migliori servizi, più diritti, più competitività sulle spiagge italiane” conclude.