Rimini, +Europa: no agli indennizzi ai balneari uscenti

“Dire sì agli indennizzi per i concessionari uscenti significherebbe dire no alla concorrenza, all’innovazione e al futuro del turismo riminese". Con queste parole Yuri Maccario Napolitano, coordinatore di +Europa Rimini, interviene nel dibattito sulle concessioni balneari e sull’applicazione della direttiva Bolkestein, ribadendo la posizione netta del movimento: "Ferma contrarietà a qualsiasi forma di indennizzo economico ai concessionari uscenti". “Gli indennizzi rappresenterebbero un ostacolo all’ingresso di nuovi imprenditori e giovani operatori del settore – spiega Napolitano – trasformandosi di fatto in una barriera all’innovazione e alla concorrenza. I bassi canoni annui finora riconosciuti alle concessioni demaniali costituiscono già, a nostro avviso, un indennizzo anticipato per chi ha potuto godere per decenni di condizioni agevolate". +Europa Rimini sottolinea come “la città debba riconfermarsi laboratorio di innovazione turistica e politica, capace di guardare avanti anche su un tema delicato come quello delle concessioni. Rimini ha costruito la sua identità sulla capacità di reinventarsi — continua Napolitano — ed è da qui che dobbiamo ripartire: da una gestione delle spiagge trasparente, equa e aperta, che favorisca il merito e le nuove idee”. Il coordinamento cittadino di +Europa Rimini si dichiara “disponibile ad un confronto aperto e costruttivo con l’amministrazione comunale, le forze politiche e le rappresentanze professionali del settore balneare, per individuare soluzioni che tutelino la qualità dell’offerta turistica e garantiscano allo stesso tempo il rispetto delle norme europee. Serve una visione di lungo periodo, non la difesa corporativa di rendite di posizione. Il tempo di promesse e strumentalizzazioni sul tema è finito, non possiamo più lasciare gli imprenditori in un limbo. Urge incontrarsi, discutere e produrre proposte concrete, con tempi chiari che restituiscano dignità al settore balneare”.

Ddl Concorrenza, +Europa: “Presentati emendamenti su concessioni balneari”

Il documento presentato da +Europa suggerisce la modifica dell'articolo 4 della legge n. 118/2022, fornendo una delega al Governo per regolare le concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali, con l'obiettivo di conformarsi alla normativa europea, favorire la concorrenza nel settore turistico-ricreativo e sportivo, e assicurare la tutela dell'ambiente e del patrimonio culturale. Tra i principi e i criteri direttivi proposti, si elencano: Criteri omogenei per l'affidamento delle concessioni e l'equilibrio tra aree demaniali concesse e aree libere. Procedure selettive basate su principi di imparzialità, non discriminazione, trasparenza e pubblicità. Considerazione degli investimenti, valore aziendale, aspetti sociali, salute e sicurezza dei lavoratori. Definizione di durata delle concessioni senza proroghe o rinnovi automatici. Canoni concessori considerando il pregio naturale e la redditività delle aree demaniali. Clausole sociali per la stabilità occupazionale e altri criteri di selezione. Si indica anche un periodo massimo di tre mesi per il Governo per emanare i decreti legislativi in base a questa delega, altrimenti gli enti concedenti hanno il permesso di procedere con gare d'appalto secondo gli stessi criteri. Il testo comprende anche disposizioni sulla revisione delle normative esistenti, acquisizione di pareri e procedure per l'adozione dei decreti legislativi proposti, senza generare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Questo emendamento sembra mirare a fornire una base normativa che risponda alle richieste e alle esigenze europee per la disciplina delle concessioni demaniali, garantendo trasparenza, equità e conformità alle normative dell'Unione Europea nel settore delle attività turistiche e ricreative legate alle aree demaniali marittime, lacuali e fluviali. Il documento suggerisce la modifica dell'articolo 4 della legge n. 118/2022, fornendo una delega al Governo per regolare le concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali, con l'obiettivo di conformarsi alla normativa europea, favorire la concorrenza nel settore turistico-ricreativo e sportivo, e assicurare la tutela dell'ambiente e del patrimonio culturale. Tra i principi e i criteri direttivi proposti, si elencano: Criteri omogenei per l'affidamento delle concessioni e l'equilibrio tra aree demaniali concesse e aree libere. Procedure selettive basate su principi di imparzialità, non discriminazione, trasparenza e pubblicità. Considerazione degli investimenti, valore aziendale, aspetti sociali, salute e sicurezza dei lavoratori. Definizione di durata delle concessioni senza proroghe o rinnovi automatici. Canoni concessori considerando il pregio naturale e la redditività delle aree demaniali. Clausole sociali per la stabilità occupazionale e altri criteri di selezione. Si indica anche un periodo massimo di tre mesi per il Governo per emanare i decreti legislativi in base a questa delega, altrimenti gli enti concedenti hanno il permesso di procedere con gare d'appalto secondo gli stessi criteri. Il testo comprende anche disposizioni sulla revisione delle normative esistenti, acquisizione di pareri e procedure per l'adozione dei decreti legislativi proposti, senza generare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Questo emendamento mira a fornire una base normativa che risponda alle richieste e alle esigenze europee per la disciplina delle concessioni demaniali, garantendo trasparenza, equità e conformità alle normative dell'Unione Europea nel settore delle attività turistiche e ricreative legate alle aree demaniali marittime, lacuali e fluviali. Di seguito l'emendamento presentato…