Confimprese Demaniali: Proposte per la riforma delle concessioni e la pianificazione costiera
Confimprese Demaniali Puglia ha chiesto la conferma di tutte le attuali concessioni demaniali pugliesi, legittimate da permessi e autorizzazioni in essere. In alternativa, propone di avere il coraggio di revocare centinaia di concessioni ormai affogate da miriadi di vincoli sopravvenuti. Si esprime inoltre una forte contrarietà all'idea del doppio piano costa. Secondo Confimprese, la pianificazione costiera comunale deve spettare ai Sindaci, mentre alla Regione spetterebbe il compito di tracciare soltanto i principi generali. L'associazione esprime un plauso all’iniziativa del consigliere regionale Lacatena, che a loro parere è ancora in tempo per salvare il turismo balneare pugliese da un possibile danno di immagine. Dopo 20 anni, si chiede di dare mandato ai Sindaci costieri per redigere i piani comunali della costa, partendo dai PUG (Piani Urbanistici Generali), che risultano essere fortemente condizionanti per la stesura di un piano costa comunale. La Proposta del Presidente Mauro Della Valle Il presidente Mauro Della Valle, in qualità di Presidente dell’Associazione Federazione Imprese Demaniali, ha inviato alla regione Puglia, con riferimento alla possibilità di riforma della l.r. n. 17/2015, una missiva che espone quanto segue.In primo luogo – dal momento che, com’è noto, nonostante siano decorsi oltre 10 anni dall’approvazione delPRC, pochissimi comuni hanno adottato il PCC – si propone di approvare una normativa regionale ‘snella’che consenta ai singoli comuni di poter realmente pianificare le aree demaniali di propria competenza.Pertanto, si ritiene che sarebbe opportuno che siano esclusivamente i singoli comuni a doversi dotare di unstrumento di pianificazione demaniale, essendo un eventuale strumento di pianificazione demaniale Regionaleultroneo.In particolare, si ritiene che le rigide limitazioni contenute nel PRC abbiano, di fatto, impossibilitato i singolicomuni a redigere i propri strumenti di pianificazione demaniale; basti pensare che, titolo esemplificativo, innumerosi tratti di costa della provincia di Lecce, a differenza della provincia di Bari, la profondità dell’arenileè notevolmente ridotta e, quindi, il divieto di concedibilità delle aree demaniali con profondità inferiore a 15mt. ha comportato notevoli ‘disagi’ per la redazione dei Piani comunali delle Coste.Allo stesso modo, le numerose e stringenti norme regionali hanno comportato notevoli disagi sia per idipendenti comunali che per i concessionari demaniali; basti pensare che a causa della costante e consistentefluttuazione della profondità dell’arenile spesso i concessionari demaniali devono rimodulare la concessione,al riguardo sarebbe opportuno stabilire che ogni c.d.m., indipendentemente dalla profondità giornalieradell’arenile, ‘termina’ al limite della la fascia di spiaggia destinata al libero transito.1/2Inoltre, a parere di chi scrive, i Piani comunali dovrebbero essere maggiormente assimilati agli strumenti dipianificazione urbanistica (che, com’è noto, non devono ‘adeguarsi’ ad un ‘macro’ strumento regionale, adifferenza di quanto oggi avviene per gli strumenti di pianificazione demaniale) e dovrebbero esserestrettamente collegati con gli stessi (al riguardo, si consideri che, dal momento che il PCC non può ‘normare’le aree comunali, tali strumenti non possono individuare aree destinate a parcheggio che, tuttavia, in forzadella normativa regionale, sono indefettibili al fine di rilascio delle concessioni demaniali); solo la strettaconnessione tra lo strumento di pianificazione urbanistica e quello demaniale consentirebbe una ‘corretta’pianificazione.Ed ancora, così come avviene per i Regolamenti comunali dell’arredo urbano, anche…