La Sicilia accelera sulle concessioni balneari: avviato un tavolo tecnico con associazioni e amministrazioni per garantire certezza giuridica al comparto e definire regole chiare in raccordo con la cornice nazionale.
Alla prima seduta hanno partecipato dirigenti dei dipartimenti Ambiente e Demanio insieme ai rappresentanti di Anci Sicilia, Sib Confcommercio, Fiba Balneari, Assobalneari Confindustria e Federalberghi, con l’obiettivo dichiarato di sostenere un settore prevalentemente familiare che genera migliaia di posti di lavoro.
Proposte sul tavolo
- Invocare il principio di insularità per evidenziare l’assenza di “scarsità della risorsa” spiagge libere in ambito regionale, ai fini dell’applicazione della normativa nazionale.
- Rivedere le linee guida per la redazione dei Piani di Utilizzo del Demanio Marittimo (PUDM) per uniformare criteri e accelerare i procedimenti locali.
- Introdurre una disciplina ad hoc per le strutture alberghiere a ridosso del litorale, così da chiarire presupposti e condizioni d’uso dell’arenile.
Percorso istituzionale
L’assessore Giusi Savarino richiederà la convocazione della Conferenza Stato‑Regioni per chiarire i margini applicativi del decreto‑legge nazionale e valutare eventuali modifiche in sede di conversione, così da assicurare certezza agli operatori.
Questo passaggio è considerato dirimente per allineare gli indirizzi regionali con le norme statali e consolidare un quadro operativo stabile per i Comuni costieri.
Impatto su PUDM e nuove concessioni
Il governo regionale ha già avviato un percorso di snellimento sia per l’adozione dei PUDM sia per l’attivazione di nuove concessioni, annunciando linee guida e iter semplificati per supportare amministrazioni e operatori.
Nel frattempo resta ferma la proroga nazionale delle concessioni esistenti fino al 2027 e la Regione ha richiamato il dato che tali concessioni incidono su una quota minoritaria della risorsa, stimata nel 17% delle aree disponibili.
Semplificazioni VINCA e raccordo ambientale
In parallelo, un decreto regionale ha chiarito e semplificato la Valutazione d’incidenza (Vinca) per gli interventi nei siti Natura 2000, spostando ai Parchi regionali le pratiche dei Comuni ricadenti nei Parchi e ai Comuni le istanze per le ZPS avifaunistiche non marine. Il provvedimento ribadisce che il proponente VINCA deve essere il soggetto titolare dell’intervento e prevede la revisione delle prevalutazioni per facilitare manutenzioni ordinarie e interventi minori senza incidere sugli habitat protetti. Nei prossimi incontri con associazioni e Comuni, la Regione punta a tradurre le proposte del tavolo in indirizzi operativi su PUDM, nuove concessioni e casi specifici come le strutture ricettive costiere.
L’intreccio tra certezze giuridiche per il demanio marittimo e semplificazione ambientale è il baricentro della strategia regionale per coniugare competitività turistica e tutela dei litorali.