Rimini, +Europa: no agli indennizzi ai balneari uscenti

“Dire sì agli indennizzi per i concessionari uscenti significherebbe dire no alla concorrenza, all’innovazione e al futuro del turismo riminese”. Con queste parole Yuri Maccario Napolitano, coordinatore di +Europa Rimini, interviene nel dibattito sulle concessioni balneari e sull’applicazione della direttiva Bolkestein, ribadendo la posizione netta del movimento: “Ferma contrarietà a qualsiasi forma di indennizzo economico ai concessionari uscenti”.

“Gli indennizzi rappresenterebbero un ostacolo all’ingresso di nuovi imprenditori e giovani operatori del settore – spiega Napolitano – trasformandosi di fatto in una barriera all’innovazione e alla concorrenza. I bassi canoni annui finora riconosciuti alle concessioni demaniali costituiscono già, a nostro avviso, un indennizzo anticipato per chi ha potuto godere per decenni di condizioni agevolate”.

+Europa Rimini sottolinea come “la città debba riconfermarsi laboratorio di innovazione turistica e politica, capace di guardare avanti anche su un tema delicato come quello delle concessioni. Rimini ha costruito la sua identità sulla capacità di reinventarsi — continua Napolitano — ed è da qui che dobbiamo ripartire: da una gestione delle spiagge trasparente, equa e aperta, che favorisca il merito e le nuove idee”.

Il coordinamento cittadino di +Europa Rimini si dichiara “disponibile ad un confronto aperto e costruttivo con l’amministrazione comunale, le forze politiche e le rappresentanze professionali del settore balneare, per individuare soluzioni che tutelino la qualità dell’offerta turistica e garantiscano allo stesso tempo il rispetto delle norme europee. Serve una visione di lungo periodo, non la difesa corporativa di rendite di posizione. Il tempo di promesse e strumentalizzazioni sul tema è finito, non possiamo più lasciare gli imprenditori in un limbo. Urge incontrarsi, discutere e produrre proposte concrete, con tempi chiari che restituiscano dignità al settore balneare”.

Questo articolo ha un commento

  1. Teo

    È evidentemente un’ ingiustizia ASSURDA togliere il lavoro a chi (EVIDENTEMENTE) lo sa fare e ha PAGATO BEI SOLDONI per poterlo fare per REGALARLO a chi forse lo farà meglio. Ma quando il progetto del successore scadrà tra 5, 10 o 20 anni… che si fà? Si ditrugge tutto per rifare dinuovo d capo? Nessuno investirà e riqualificherà con queste regole. PAZZIA di corta visione all’ europea appunto, che ha rovinato il paese con quote latte, tav, motori elettrici, corsi di formazione assurdi, un fantasma nelle politiche mondiale, ecc – EUROPA ! GRAZIE.

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