“Le posizioni del governo in tema di riforma demaniale rischiano di trascinare il turismo balneare sull’orlo del baratro e disegnano ancora una volta un futuro incerto per tutto il settore, con investimenti bloccati, opportunità di crescita e di sviluppo azzerate.
Un governo che sta riportando il Paese ad un brutto passato, agendo a difesa dei privilegi di pochi a scapito dell’interesse di tutti e del bene comune. Si continuano a fare promesse ai balneari che potrebbero costare molto care a loro e a tutti quei territori a vocazione turistico-balneare che rischiano nel 2024 di avere concessioni non assegnate con ripercussioni gravissime sull’offerta turistica.
I decreti attuativi dovranno necessariamente arrivare entro poche settimane in modo che ci siano i tempi tecnici per indire le gare, per non rischiare di portare l’Italia a subire una procedura di infrazione o, ancor peggio, mettere a rischio i fondi del Pnrr, fondamentali per finanziare investimenti strategici che rilancino il comparto.
In questo momento però l’incertezza è totale. Continueremo politicamente a fare pressione affinché si arrivi in tempi rapidi a decreti attuativi che rafforzino, anche in chiave sostenibile, l’offerta turistica di territori come il nostro: che portino investimenti, innovazione, maggiore competitività e quindi più occupazione.
E continueremo a pretendere, al contrario di quello che auspica la ministra del turismo Santanchè, maggiori spazi dedicati alle spiagge libere; che siano fruibili a tutti, attrezzate e sicure, gestite dai comuni attraverso le risorse derivanti da canoni demaniali che dovranno andare interamente agli enti locali ed essere adeguati rispetto al valore economico delle varie concessioni. Quindi stop ai privilegi e basta concessionari che pagano 17.000 euro di canone demaniale a fronte di fatturati da oltre 4 milioni di euro, come nel caso di alcuni famosi stabilimenti”.